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Abissi

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Angoscioso bisogno

di tenersi aggrappati al bordo

scivoloso degli anni

 

di afferrare ineguali

sporgenze imbrattate del sangue

di illusioni tradite

imprimendo con un colpo di reni

vana energia all’ascesa .

 

Futili chiacchiere

 

e musiche e libri

 

e qualche sorriso

 

confortano

( ma breve è l’intervallo , ahi ,

quanto breve… )

              abissi d’inquietudine

                            vuoti esistenziali .                                                                                                            

 Rosa Maria Cantatore - 20/10/2018 15:01:00 [ leggi altri commenti di Rosa Maria Cantatore » ]

Giovanni, Franca, Alberto: ognuno di voi a suo modo, secondo la propria sensibilità, secondo la propria personale visione del mondo ha reso straordinariamente belli questi versi, assegnando loro un inestimabile valore aggiunto.

Di questo, sinceramente vi ringrazio.

 Giovanni Rossato - 19/10/2018 22:05:00 [ leggi altri commenti di Giovanni Rossato » ]

Stare con onestà con se stessi; camminare incuranti sull’orlo del baratro è un modo non da poco di fare poesia; guardare negli occhi, guardare negli occhi, non distogliere mai lo sguardo è ascesi.
Grazie per i tuoi versi

 Franca Colozzo - 16/10/2018 22:40:00 [ leggi altri commenti di Franca Colozzo » ]

Colma questi abissi con il desiderio di elevarti sopra di essi. L’ascesa non è facile, eppure è doverosa per la nostra specificità di esseri pensanti. L’abisso lo creiamo noi con il nostro pensiero negativo. Liberati da esso ed il mondo si colorerà per te di tutti i colori che ami.
L’abisso, dalle futili chiacchiere al nostro vissuto quotidiano, permane dentro di noi solo se noi lo accogliamo.
Un affettuoso abbraccio. Buona notte.

 Alberto Becca - 16/10/2018 20:23:00 [ leggi altri commenti di Alberto Becca » ]

Mai come in questa opera la lirica si fonde con la grafica, le parole divengono suono indistinto, lamento, urlo, unisono che giunge dal pronfodo dell’ intimo e si dilata nel mondo circostante. La futilità e la banalità del quotidiano stridono in modo opprimente con la pesantezza e la durezza del tempo, giudice dell’ esistenza, motore del vivere. Gli intervalli sono sempre troppo brevi rispetto al tempo della sofferenza, del dubbio, dell’ angoscia (sempre troppo lungo). Il mio augurio è che i vuoti (esistenziali, mentali, ideologici, valoriali) possano essere riempiti da Colui che l’ abisso ha inventato, plasmato e poi donato agli esseri umani, affinchè ne usufruiscano nel miglior modo possibile

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